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al testo di Ivan Pozzoni
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Poche idee, ruvide, nella mia testa svuotata dei ritmici rumori di tamburi da combattimento, continuano a sfidarsi, le une le altre, a duello, con scaramantica diffidenza, continuano a sfilarsi borselli, e borse d'oro, defilandosi, man mano, sulla strada che dalle nebbie va a sbocciare nell'Oceano Indiano.
Forze sfiancate si affiancano, a due a due, senza affrancarsi dal ricatto d'essere uomo d'affari, uomo d'inferi, a metter dieci millilitri di Xanax, sobrietà palindroma, nell'ansia del verso, colmata coi miei versi, sottraendomi entusiasmi in certe serate tristi d'ambìti stentati chiasmi, in notti strambe, insensate come disegni di bimbi attaccati su abuliche vetrate.
La stanchezza, individuo nobilitato dalla mobilità, mi rincorre, ed io, seduto, attendo.
[Lame da rasoi, 2008] |
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